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Con il satellite scoperte nel Cuneese oltre duecento perdite d’acqua

LA STAMPA

Venerdì 29 Dicembre 2017

Acda La ricerca satellitare è iniziata cinquanta giorni fa e ha interessato il dieci per cento della rete idrica gestita dalla società

La ricerca satellitare delle perdite nella rete della società pubblica Acda, avviata 50
giorni fa, ha dato i primi risultati: oltre 200 «punti critici» sono stati individuati soltanto
nella zona di Cuneo e nei Comuni hinterland, grazie a ispezioni tecnologiche su oltre
600 km di tubazioni, pari a circa il 10% di tutta la rete dell’azienda.
In città e campagna
Si trovano in aree urbane e di campagna, vicino ad aziende o in zone isolate. Da gennaio
inizieranno le verifiche nei punti individuati grazie al satellite.
Obiettivo: ridurre le perdite.
Il progetto di Acda era stato anticipato a novembre: una sperimentazione inedita in Piemonte, basato su tecnologie brevettate in Israele e negli Usa. Così accanto alle ricerche fatte con una «tecnologia acustica», cioè analizzando con vibrazioni metro per metro tutte le tubazioni sotterranee, ora queste ispezioni avvengono dallo spazio, in modo più rapido e
su una porzione molto estesa di territorio.
La tecnica
Spiega l’ingegnere Acda Germano Oggero Viale: «La ricerca attraverso il satellite è già stata sperimentata in Usa, Israele, Sud America. Abbiamo incrociato la nostra cartografia della rete, che è geolocalizzata e georiferita, con le immagini di satelliti Esa e Nasa, che indagano il sottosuolo con sonde radar ad apertura simmetrica: l’onda rimbalza in modo diverso a seconda di cosa incontra, e in questo modo abbiamo trovato le zone più umide rispetto a quelle circostanti. Un primo screening molto rapido, che ci ha permesso di trovare aree dove ci sono buone probabilità che ci sia una perdita. Percorrere con il metodo tradizione centinaia di km di rete avrebbe richiesto decisamente molto più tempo». 
Spesa di 50 mila euro
Il costo di questa ricerca ipertecnologica è di circa 50 mila euro. «Poco rispetto ai risultati che ci aspettiamo - dice il presidente Acda Livio Quaranta -. Oggi (ieri ndr) l’Autorità nazionale di acqua ed energia ha diffuso un documento che impone alle aziende di non superare il 20% di perdite totali sulla rete nei prossimi anni».
L’obiettivo è appunto quello di abbattere le perdite: oggi per Acda sono oltre il 30%, cioè quasi un terzo dell’acqua immessa nei 6 mila km di reti da 1.094 sorgenti e 900 vasche e serbatoi va persa e non è pagata dai consumatori. 
Acda è una società interamente pubblica che gestisce il ciclo idrico integrato per 100 Comuni associati: oltre 221 mila residenti e più della metà del territorio provinciale, dal Saluzzese al Cebano.